Il viaggio ha come proposito l’attraversamento della Lapponia, partendo dal suo
confine meridionale finlandese, ed il raggiungimento del Capo Nord, il celebre
punto geografico più settentrionale d’Europa a ben 71°10’21”. Vuole anche
essere in memoria dell’intellettuale mantovano Giovanni Acerbi, personaggio
oggi ingiustamente dimenticato ma riconosciuto come una delle personalità più
brillanti del primo ottocento; fu lui che, da pionere, raggiunse attraverso un
percorso simile il Capo Nord nel luglio 1799, a ventisei anni di età; anch’egli
partì per l’impresa dalla stessa città di Oulu. Il viaggio collega così il mar
Baltico ed il golfo di Botnia con il Mare di Barents.
Un ringraziamento particolare va alla coinquilina
di Basilea, Tehri Aurala, e alla sua famiglia, oltre che ad Aino Apilo, collega
del corso di lingua tedesca, per le importanti informazioni e l’appoggio
logistico fornitomi.
La partenza avviene dall’aeroporto di Milano, il
giorno dopo l’ultimo impegno concertistico a Weil am Rhein (D).
28 Giugno 1999:
Oulu-Kemi, Km 153
Atterro ad Oulu alle ore 1,10 con un piccolo aereo
ad elica. Preparata l’attrezzatura, attendo il passare della notte su di una
panchina. Alla riapertura dell’aeroporto posso denunciare presso l’ufficio
competente i danneggiamenti che la bicicletta ha subito durante il viaggio. Nel
frattempo il cielo, prima ancora nuvoloso, si è completamente schiarito, e
circa alle ore 6,00 posso finalmente partire. Varcato il confine amministrativo
della Lapponia raggiungo Kemi, e dopo una sosta sul prato in riva al mare
visito la famiglia Aurala, presso cui sarò ospite. Mi è offerta una cena con le
tradizionali polpette di carne ed i celebri lamponi artici. In serata visitiamo
il ”Mökki”
sulla riva di un lago, la casa di campagna con sauna che ogni famiglia
finlandese possiede, ed al ritorno il porto e la diga sul Kemjoki.
29 Giugno 1999:
Kemi-Rovaniemi, Km 123
Si segue il fiume Kemjoki fino a Rovaniemi, a
ridosso del circolo polare artico; il paesaggio è lo stesso che mi accompagnerà
per buona parte del viaggio: foreste immense e deserte interrotte solo da fiumi
e laghi più o meno ampi. Mi sistemo nel campeggio sulla riva del fiume e
consumo la cena che comprende una notevole zuppa di salmone (si dice che dal
Kemjoki provenga il miglior salmone); In Lapponia si produce e si consuma - in
abbondanza - la birra ”Lapin Kulta”.
A mezzanotte in punto il sole arriva a filo
dell’orizzonte, ed il cielo si mantiene sempre chiaro.
30 Giugno 1999:
Rovaniemi-Sodankylä, Km 137
Poco dopo la partenza raggiungo il circolo polare
artico, di cui visito il centro turistico.
Proseguendo avvisto per la prima volta delle
renne, che incontrerò più volte nel corso del viaggio, mentre continuo ad
essere circondato da zanzare e tafani.
Le località di questa parte della Lapponia,
sebbene spesso descritte come punti di incontro e importanti nodi di
comunicazione si dimostrano alla fine semplici agglomerati di poche abitazioni
con gli essenziali servizi turistici e di assistenza; e così è anche Sodankylä,
che raggiungo in serata: qui la cena è a base di carne di renna fresca, una
specialità che non può essere gustata se non a queste latitudini; come contorno
non si trova solitamente altro che patate, e come condimento è spesso prevista
della marmellata di lamponi (!). torna all'inizio
1 Luglio 1999: Sodankyä-Ivalo,
Km 172
Da oggi il sole non tramonterà più per tutto il
resto del viaggio; in virtù della buona
condizione e della tappa non particolarmente impegnativa della giornata
trascorsa, decido di ripartire subito poco dopo la mezzanotte.
Pedalare per tutta la notte attraverso foreste
sterminate e assolutamente disabitate, con il sole alto, sempre frontale e di
colore rosso vivo, offre sensazioni irreali ed allucinanti; a tratti la
percezione del tempo e dello spazio si fa confusa.
Nella prima mattinata raggiungo Sariselka, dove mi
concedo una sosta, per poi ripartire e raggiungere Ivalo ed il suo campeggio
per il pranzo, dopo avere pedalato quasi ininterrottamente per più di 300 chilometri.
2
Luglio 1999: Ivalo-Karigasniemi, Km 144
La tappa odierna incontra l’enorme lago Inari. Le
soste sono dovute alla visita della ”tana dell’orso” e del museo lappone
nell’omonima località di Inari. Il ristorante del museo offre pesce locale e
funghi.
Lascio ora la strada principale per dirigermi
verso la Norvegia. L’ambiente della foresta di conifere e betulle concede già
alcuni spazi ad un paesaggio simile alla tundra. Le strade, sempre dritte, si
caratterizzano ora per grandi gobbe e continui saliscendi. Il cielo però non è
più limpido, la temperatura si abbassa e cadono le prime gocce di pioggia.
A Karigasniemi pernotto a pochi metri dal confine
Norvegese. Nel ristorante del campeggio, che serve zuppa di renna, mi
intrattengo con alcuni giovani Lapponi. torna all'inizio
3 Luglio 1999:
Karigasniemi-Skoganvarre, Km 69
La tappa odierna, che entra in Norvegia, è
sicuramente da considerarsi la più difficile: la temperatura si abbassa in modo
improvviso e la pioggia si fa insistente. Il freddo è ora intenso, e non posso
fare a meno di fermarmi al primo luogo di sosta. La vista che si fa annebbiata
indica che proseguire sarebbe inutile e pericoloso, e non ho altra scelta che
fermarmi per pernottare in uno ”chalet”, ovviamente dotato di riscaldamento. torna
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4 Luglio 1999:
Skoganvarre-Olderfjord
Honningsvåg-Nordkapp, Km 130
La giornata è ancora fredda e nuvolosa, ma non
piove; raggiungo e costeggio il Porsangenfjord, al momento con la bassa marea;
oltre alle renne incontro oggi anche una volpe, mentre finalmente il clima
comincia ad essere troppo freddo anche per le zanzare; le montagne si fanno
sempre più alte, la vegetazione sempre più rada fino a lasciare il posto allo
spettacolare ambiente della tundra.
Ricevo purtroppo notizia che l’avveniristico
tunnel sottomarino di quasi 7 chilometri inaugurato il mese precedente ha
sostituito completamente il servizio di traghetto: sono quindi costretto a
ricorrere ad un autobus di linea per raggiungere l’isola Magerøya.
A Honningsvåg, dopo un pasto ovviamente a base di pesce, mi avvio per il
paesaggio lunare dell’isola, attraverso una fitta nebbia e montagne imponenti
fino a raggiungere il Capo Nord a mezzanotte in punto, ad una temperaturatura
di 4°C.
Dopo qualche fotografia ed una breve visita mi
accampo con alcuni motociclisti tedeschi.
Il giorno successivo è dedicato al riposo ed alla
visita del centro di accoglienza turistica del Capo Nord. In serata rientro a Honningsvåg,
approfittando di un passaggio di un bus privato di turisti.
Dopo aver pernottato nella sala di aspetto del
porto mi imbarco all’alba sull’Hurtigruten, il ”postale dei fiordi”. In due
giorni di navigazione si attraversano stupendi fiordi e caratteristici villaggi
costieri. Sbarco a Bodø, dove mi aspetta l’aereo per il rientro.