Ringraziamenti particolari vanno a Padre Romano del Convento di Fidenza, Linda Severi di Lucca, Carolina Pace di Roma e Don Claudio, parroco di S.Quirico d’Orcia.
Il viaggio inizia il matttino dopo l’ultimo
giorno di registrazione con il
Florilegio Ensemble per la Symphonia. Già programmato per fine agosto, era
stato rinviato a causa dello spettacolo ”Savonarola” a Hannover.
L’equipaggiamento viene approntato solo la mattina stessa, essendo stato
impegnato fino all’ultimo per la registrazione; purtoppo non riesco quindi a
partire prima delle 11,00, ed in condizioni di riposo e preparazione non ideali.
Attraverso Magenta e Binasco raggiungo Pavia, da
cui mi connetto al tracciato storico della via Francigena. Dopo una sosta
riparto verso le 15,00, e presto raggiungo il ponte sul Po, in corrispondenza
della confluenza col Ticino.
Attraverso Broni giungo a Piacenza; qui, dopo una nuova breve sosta, riparto verso le ore 18,00 lungo la via Emilia raggiungendo il Duomo di Fidenza alle 20,00. Cerco ospitalità presso istituzioni religiose, che trovo presso il Convento dei Frati Cappuccini; mi intrattengo brevemente con Padre Romano e i giovani frequentatori del Convento prima di gustare i ”Pisarei e Fasoi”, specialità del Piacentino.
Percorro ancora un breve tratto della via Emilia fino alla
deviazione che porta alla statale della Cisa; inizia quindi la lunga ascesa fino
al passo attraverso paesaggi montani, purtroppo con una giornata
metereologicamente non limpida. La sosta sulla cima consente un assaggio del
noto prosciutto prodotto in zona. Lungo la discesa una sosta è dedicata a
Pontremoli e al suo Castello, e poi a Sarzana.
Raggiungo il lungomare della Versilia che percorro fino a Viareggio; nel frattempo si è ormai fatto buio. Da Viareggio la statale 439 conduce a Lucca non prima di aver affrontato l’erta salita del monte Quiesa. A Lucca sono ospite nella splendida abitazione della Linda Severi, presso cui giungo verso le 21,30.
25 settembre 2000: Lucca - S.Quirico d’Orcia, Km
159
Al mattino la Linda e il Giacomo sono già partiti per una gita scolastica e
consumo da solo la colazione nella cucina, che ha sede all'ultimo piano della
torre medievale di cui fa parte la casa.
Prima di riprendere il viaggio passeggio per la città di Lucca, di cui
visito il Duomo e le antiche mura. Dopo una sosta a Fucecchio raggiungo Siena
verso le ore 17,00; qui visito la famosa piazza, il Duomo, e mi concedo
un'assaggio del tradizionale Panforte presso le pasticceria gestita dalla
famiglia Nannini.
Le tenebre di questa giornata che non ha visto una nuvola in cielo scendono
quando mi trovo nei pressi di S. Quirico d'Orcia. Sebbene avessi già trovato
ospitalità in un Agriturismo, giunto nel centro del paese mi informo presso
alcuni passanti su altre possibilità di pernottamento; sorprendentemente i
passanti si rivelano anch'essi pellegrini a piedi e mi invitano a rivolgermi
presso la parrocchia che disporrebbe di stutture di accoglienza. Dopo essermi
presentato vengo pastoralmente accolto direttamente nella casa del parroco Don
Claudio, presso cui sono anche invitato a cena.
La serata passa piacevolmente in compagnia di Don Claudio ed un suo
assistito, il coadiutore ed il cuoco, che ringrazio ancora sentitamente per
l'evangelica ospitalità.
Da S.Quirico d’Orcia si ritorna sulla via Cassia, ma presto devo
abbandonare ancora il tracciato moderno che proseguirebbe attraverso una lunga
galleria, e optare, ancora una volta volentieri, per il tracciato storico che
però prevede la salita di Radicofani, lunga e difficoltosa soprattutto se
affrontata ancora all’inizio della giornata.
Radicofani è una pittoresca località di aspetto medievale, oggi quasi
disabitata, situata su di un colle sovrastato dall’omonima Rocca.
Di nuovo sulla statale della via Cassia, proseguo attraverso Acquapendente,
Bolsena e il suo lago, Montefiascone e Viterbo, dove mi fermo ad ammirare il
palazzo dei Papi ed il quartiere medievale. Proseguo il viaggio
per una scorciatoia attraverso la località di Tobia, come suggeritomi da
alcuni passanti a Viterbo. Tornato sulla Cassia incrocio le località di
Capranica e Sutri, che posso vedere solo dall'esterno non disponendo di altro
tempo per potermi fermare; a Sutri mi concedo almeno una breve visita
all'anfiteatro. Il traffico automobilistico aumenta e mi ritrovo su di una
strada a doppia corsia; quando finalmente ritorno sul tracciato storico della
Cassia Antica si è già fatto buio, ma fortunatamente la strada è sempre ben
illuminata.
Attraverso diverse frazioni entro a Roma per la via Trionfale, e mi ritrovo
sperduto nel traffico cittadino. Chiedendo continuamente informazioni ai
passanti riesco a giungere in piazza S.Pietro, dove scatto subito alcune
fotografie prima di ributtarmi nel traffico e poter così giungere dalla
Carolina alle 21,30: nell'edificio adiacente la fontana di Trevi(!) sarò
ospite per la notte. Dopo il bagno e la cena sul terrazzo riceviamo visita
dall'Elisa, con cui usciamo verso mezzanotte per una passeggiata turistica con
visita a piazza di Spagna, fontana di Trevi ed altri monumenti romani da cui
facciamo rientro verso l'1,30 e concludiamo così la lunga giornata.
Al mattino si fanno sentire ancora dolori articolari e al soprasella, ma con
tutta calma consumiamo la colazione sul terrazzo da cui si gode, in una giornata
di splendido sole, di notevole panorama sulla città con vista diretta al
Quirinale.
Ringrazio e saluto la Carolina che parte per la residenza di villeggiatura
di Anguillara e mi dirigo verso piazza Navona da dove ha inizio la mia visita
turistica di Roma. Qui mi intrattengo piacevolmente con un loquace pizzaiolo da
cui ricevo interessanti informazioni e scambio di opinioni. Simpatico e
spiritoso è anche il farmacista, a cui mi rivolgo per cercare rimedio ai
disturbi al soprasella e alle labbra, screpolate da quattro giorni di
esposizione a sole e vento.
Al momento di cercare un alloggio per la notte si presenta l'aspetto più
spiacevole del viaggio: dietro strutture pseudoreligiose dai titoli più
fantasiosi, anziché opportunità di ricovero per autentici pellegrini si
rivelano alberghi di lusso per comitive di facoltosi turisti organizzati, e
tutto il movimento del Giubileo appare miseramente come una
grande impresa commerciale; raggiunto faticosamente il sedicente "Ufficio
per l'Accoglienza" dell'"Ufficio per il Giubileo", alla mia
richiesta di ospitalità quale pellegrino mi viene domandato a quale gruppo,
organizzazione o agenzia io appartenga(!)
Fortunosamente e più volentieri trovo posto presso "Romainn Youth Hostel", ostello nella zona della stazione dalla struttura in parte fatiscente, ma simpatico ed economico, e
finalmente in un ambiente sincero, divertente e per nulla informale.
Mi
intrattengo con i gestori, a seguire una meritata cena con saltimbocca alla romana.
28 settembre 2000: turismo a Roma
Dopo un tranquillo risveglio mi dirigo immediatamente alla ricerca di una
torta di ricotta come colazione, e quindi alla visita di Colosseo, Domus Aurea e
Campidoglio.
Segue un ottimo il pranzo con carbonara, verdure, vino Frascati e limoncello
gentilmente offerto.
Nel pomeriggio mi fermo ad ammirare gli affreschi della basilica di S. Maria sopra Minerva per poi proseguire verso il Foro. Durante la visita dell'area archeologica sono colto da profonda stanchezza prodotta dal viaggio; mi siedo spesso, un po' contemplando le imponenti rovine, un po' sonnecchiando...
La giornata si conclude con una visita al Campo dei Fiori ed alla piazza di
Montecitorio.
29 settembre 2000: turismo a Roma
Piove, ma fortunatamente sono previste visite ad edifici interni: la mattina
è dedicata ai Musei Vaticani ed il pomeriggio, dopo aver pranzato con una
notevole coda alla vaccinara e carciofi, alla basilica di S. Pietro.
La serata trascorre nel quartiere Trastevere dove si cena con i tradizionali
baccalà, supplì e fagioli con le cotiche.
30 settembre 2000: rientro a Legnano
Con tranquillità raggiungo dall'ostello la stazione ferroviaria, da cui
parto subito dopo pranzo scegliendo tragitti ed orari particolari in base alla
limitata disponibilità del servizio di trasporto biciclette. Sul treno viaggio
in compagnia dei macchinisti, che poi scopro essere assisiani, partaioli della
"parte de sopra"
e con amicizie comuni.